Bruscello 2014 – ROMEO E GIULIETTA
1939 – 2014 75° del Bruscello Poliziano
Continua il ciclo romantico e di narrazione per il Bruscello Poliziano, uno degli appuntamenti più importanti e originali del teatro popolare italiano, organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello di Montepulciano. Si concluderà con Romeo e Giulietta, nei giorni 14-15-16-17 agosto, la trilogia di bruscelli dedicata al “Mito dell’amore”, proposta tre anni fa dal Direttore artistico della Compagnia, nonché regista e scenografo, Franco Romani.
Nel 2012 fu la volta di “Orfeo e Euridice”, nel 2013 “Tristano e Isotta”. La particolarità principale di questa trilogia è stata quella di dare alla narrazione, e quindi alle storie, un ruolo importante, come da diversi anni ha assunto la musica.
La storia di Giulietta e Romeo non è nuova al pubblico del bruscello, alcune volte già rappresentata in una edizione con le musiche del Can. Gino Quinti ed il libretto di Renato Gargaloni, commuovendo da sempre gli spettatori per la drammaticità dell’amore dei due protagonisti. Questa del 2014 è completamente nuova, sia nelle tematiche del racconto e quindi nei testi che nella musica del Maestro Alessio Tiezzi.
Una storia che ben si addice alla strofetta che il Cantastorie da sempre ci canta nella sua “Buonanotte”, ed in particolare nella seconda quartina …Ecco termina i dramma ed il canto, che avrà fatto soffrir più di un cuore, forse è poca la gioia, troppo il pianto, ma è la vita ch’è fatta così…
Il Bruscello 2014, Romeo e Giulietta, che i bruscellanti hanno presentato il 31 maggio agli Ex Macelli di Montepulciano, si è avvalso delle musiche del maestro Alessio Tiezzi e delle piacevoli rime delle bruscellanti Irene Tofanini e Chiara Protasi autrici anche di questo libretto.
Questa tragedia ha per oggetto l’amore e la tragicità dell’amore. Dell’amore è certamente un’opera che celebra il mito in un modo tale da farle assumere la funzione di paradigma. L’amore e Romeo con Giulietta fanno tutt’uno nell’immaginazione di tutti. È di scena l’amore puro, rarefatto e senza condizioni, e nonostante sia anche un amore carnale, sembrerebbe tuttavia sottratto all’ipoteca sessuale esaltandone la trattazione idealistica e romantica.
Gli inestinguibili odi familiari, lo sferragliare delle spade, i sussurri amorosi dei due giovani in amore, l’enfasi e il lirismo sentimentale senza paragoni del loro fraseggio amoroso, il ballo intrecciato del caso e della malasorte, il sinistro operare dei veleni nel freddo dell’ avello, le morti incrociate degli amanti resteranno nella memoria in fiamme dello spettatore avvinto nel binomio di sempre: l’amore che eleva le anime in cielo e la morte che trascina i corpi sottoterra.
L’immagine per il manifesto, un bel dipinto originale con una chiara impronta moderna, è di Maura Rossi.
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