Comune di Montepulciano
Provincia di Siena
Regione Toscana
Fondazione MPS
Città di Montepulciano
Piazza grande
13-14-15-16 Agosto 2009 ore 21,30
Udite,
cittadini e forestieri:
un annuncio di festa grande e bello.
Da quasi settant’anni, come ieri,
a ferragosto qui si fa il
Bruscello.
Ci vestiamo da dame e cavalieri
e, all’ombra dello storico arboscello
riviviamo, cantando arie soavi
che non son nostre, so’ dei nostri avi.
Compagnia Popolare del Bruscello di MontepulcianopresentaPia de’ Tolomei
dramma popolare in musica sotto forma
di Bruscello Poliziano
BAMBINI, DAME, CAVALIERI, POPOLANI, BALLERINI, STORNELLATORI, GUARDIE DI FIRENZE
Trama
ATTO I – Scena I
La scena si apre nella città di Siena, dove si è appena disputato un torneo di cavalieri. I giovani partecipanti portano in trionfo il vincitore: Guido Guidi, conte d’Arezzo. Il conte dei Tolomei lo elogia e la bella figlia, Pia, come da tradizione, consegna il vessillo posto come premio per la gara disputata. Il giovane Guidi, appena vede la fanciulla, ne rimane ammaliato e cerca di fermarla per scambiare poche parole. Pia in risposta consegna al giovane un ciondolo con lo stemma dei Tolomei impresso sopra e si allontana dopo un rimprovero della madre. Gli altri cavalieri sollevano nuovamente Guidi in trionfo e celebrano la vittoria con canti lieti.
Scena II
Mentre Pia indugia ancora nel ricordo del giovane cavaliere aretino, per cui ha una leggera infatuazione, la situazione cambia di colpo. La madre si precipita nelle stanze di Pia e poco dopo giunge il padre accompagnato da Nello della Pannocchiesca e dal suo seguito, fra cui anche l’intimo amico di Nello, Ghino. Nello è un conte, prode combattente, che la famiglia ha scelto come suo sposo, più grande di Pia di diversi anni, ma capace di grande dolcezza. L’uomo, sorpreso dalla bellezza della fanciulla, scopre un sentimento che non credeva di poter provare e Pia al contempo, affascinata dalle parole di Nello, comprende di non aver mai amato prima di quel momento. I parenti, lieti, celebrano il fidanzamento.
Scena III
Il matrimonio fra Pia e Nello è già stato celebrato e i commensali ballano al banchetto in onore degli sposi. L’atmosfera è serena. Ma d’un tratto un messaggero irrompe nella stanza e si precipita verso il conte Tolomei, che annuncia l’imminente attacco di Arezzo. Il popolo, sconvolto, viene riportato all’ordine da Nello, che assume il comando delle truppe senesi e incita i cittadini a prendere le armi. Prima di abbandonare la sala e di precipitarsi ad organizzare le difese, si concede un solo istante per salutare la sua amata sposa, che affida alle cure del suo fido, Ghino, inconsapevole dell’attrazione che l’uomo nutre per Pia.
ATTO II – Scena I
Alla vigilia della battaglia, il conte Guidi si aggira, indifferente al pericolo che corre, sotto il palazzo di Pia, sua nemica, ma che lui ama e vuole rivedere. Pia, insonne per la lontananza di Nello, lo scorge nel giardino e lo prega di andarsene, perché lei ama solo il suo sposo. Guido, contento di averla potuta rivedere un’ultima volta, fa per restituirle il ciondolo che la ragazza gli aveva dato in pegno, ma lei rifiuta, e chiede al giovane, capitano d’Arezzo, di tenerlo come segno d’amicizia. Guido la lascia, dopo un fugace abbraccio. Ma nell’ombra, Ghino ha spiato e tenta la sua sorte, cercando di forzare Pia. Lei lo allontana e gli ricorda i suoi legami d’amicizia col marito. Ghino finge pentimento, ma trama vendetta.
Scena II
Siamo nell’accampamento di Siena nei pressi di Campaldino. Ghino giunge trafelato, annunciato da una giovane vedetta e comunica a Nello il presunto tradimento di Pia che è invece innocente. Nello furioso non vuole credere alle parole di Ghino, ma il subdolo ingannatore lo informa che troverà la prova del suo racconto addosso al conte Guidi. Nello, accecato dall’odio, chiama a raccolta le truppe e attacca Arezzo, cerca il conte Guidi nella battaglia, lo affronta e lo uccide. Sul cadavere del ragazzo trova il ciondolo di Pia. Per lui, la prova della sua infedeltà.
Scena III
Le donne attendono in ansia il ritorno dei soldati. Gli araldi annunciano l’ingresso in città dell’esercito vincitore e Pia si precipita verso Nello, ma lui è freddo. Mostra alla sposa come trofeo l’arma con cui ha ucciso il giovane Guidi e Pia si ritrae spaventata dalla ferocia del marito, Nello crede che la reazione sia data dal dolore per la perdita del ragazzo. Impietoso, sobillato da Ghino, annuncia di voler portare Pia con sé nel proprio castello in Maremma.
ATTO III – Scena I
Pia con le sue ancelle più fedeli, Nello e Ghino, si dirige verso la meta in Maremma. Il viaggio è difficoltoso e l’unico conforto le è offerto da un padre eremita che le dà ristoro e le promette di esserle accanto durante il suo soggiorno in Maremma. Giunti al castello Nello ordina al castellano di rinchiudere Pia nelle mura e di non farla uscire, poi, in disparte, incarica Ghino di ucciderla. Finge con spietata freddezza indifferenza di fronte ai canti dei contadini, accorsi ad omaggiare il proprio padrone e poi abbandona la moglie al suo destino.
Scena II
Pia è sola con le ancelle, che tentano di confortarla. Ormai sa di essere in una rete tessuta da Ghino e di non avere scampo. Proprio nell’ora più penosa, la castellana fa entrare di nascosto dal marito il vecchio eremita. Pia si confida al sant’uomo e lui giura di portare a Nello la verità. Le promette di far ritorno assieme ai Pellegrini in viaggio verso Roma per il Giubileo, ma nel frattempo le raccomanda prudenza.
Scena III
Sui bastioni del castello, Pia osserva la sua vita sfuggirle di mano, sente su di sé un presagio maligno. Di nascosto, non visto Ghino la sorprende, dopo aver corrotto il castellano e fatto rinchiudere le ancelle nelle loro stanze. Afferra la ragazza e la mette di fronte ad una scelta spietata: o cedere alla sua brama o morire! Pia cerca di fuggire, ma lui la insegue. Con un ultimo grido, la fanciulla precipita dai bastioni e muore. Nello giunge in quell’istante; avendo scoperto gli inganni di Ghino lo uccide, ma è tardi. I contadini portano il corpo esanime di Pia e Nello piange su quella morte atroce causata dalla sua folle gelosia.